MARIA TARTAGLINO SCRISSE 152 LETTERE A SUOR ELISA PIACENTINO DAL GENNAIO 1921, 

SINO AL FEBBRAIO 1934, E ,CIRCA 450 LETTERE  AL SUO CONFESSORE, DON PLACIDO BOTTI.

 

 

LETTERA DI MARIA TARTAGLINO  A SUOR ELISA PIACENTINO :  29-1-1921 .

" Mia buona e dolce sorellina, tanto cara a Gesù, non cerchiamo se non di piacere allo Sposo Divino; 

non abbiamo nessun altra ambizione, nessun altro motivo in tutte le nostre azioni, se non quello di

fare in tutto la volontà di Dio, e mettiamo in Dio tutta la nostra confidenza. La nostra sorte non può

non essere felice; Iddio saprà Lui venire a capo dei suoi disegni, purchè noi confidiamo nella Provvi-

denza Divina. Coraggio, sorellina mia cara, che ill suo Sposo Divino l'ama tanto e viene, con prontez-

za, in suo aiuto, quando si trova tanto oppressa, per mettere in calma la commozione delle onde 

che agitano la sua vita. Abbia tanta pazienza, che Dio avrà tanta cura della sua Sposa e le farà

trovare, nel naufragio stesso, il porto della salute. Le ripeto : metta tutta la sua confidenza in Dio

e non abbia altro desiderio che di piacergli. Se Dio tarderà a soccorrerla, questo ritardo le farà co-

noscere il valore infinito dei favori che questo Sposo Divino le prepara. E, poi, ancora, sorellina mia

diletta, mi raccomando che non si faccia uno scandalo delle sue afflizioni, cadute, debolezze, ecc.

Voglio dire che non si offende per niente Gesù ; e, poi, stia tranquilla che non è ingannata! Questo

lo deve dire il Padre Spirituale e non Lei: Gesù fa solo d iLei una prova. E non ponga il suo fonda-

mento sopra le creature : metta tutta la sua speranza in Dio, non aspetti nessuna consolazione se

non dal suo Sposo Divino. La calma succederà alla tempesta e, dopo le tenebre, sarà di ritorno la

serenità ! Oh, cara sorellina, tanto cara a Gesù ! Coraggio, che il verno non dura sempre : la prima-

vera, nella quale tutto fiorisce e tutto ride, le farà ben presto, dimenticare le brine di una stagione

cattiva . Un tempo dolce e sereno succederà a questo tempo di prove : non rimanga mai sorpresa

 dal procedere del suo Sposo verso di Lei. E' cosa ordinaria, che le tenebre precedano la luce !

Benedica il suo Sposo per ilo modo ammirabile che Egli tiene verso di Lei ; i suoi patimenti sono

amari, è vero, ma sono preziosi, perchè sono contrassegni sensibili dell'amore che Egli ha verso

di Lei. Dio tratta Lei come suole trattare le anime che gli sono più care !  Questo mondo è nun mare

tempestoso e pieno di scogli, agitato da venti impetuosi : sopra questo mare noi navighiamo fintan-

to che siamo in questa vita. Felice il vascello che è assai forte per resistere alle onde e alle tempe-

ste, mentre, quelli che sono mal fabbricati, periscono anche in tempi di calma. Abbracci con gene-

rosità e con amore, la croce pesante del suo Sposo : non la porta da sola, ma Egli stesso la porta

con Lei. Si prepari a soffrirne di più pesanti e non tema, che Gesù la sostiene . Mi raccomando tan-

to alla sua carità e alle sue preghiere, perchè anch'io sono in alto mare e sono tanto, tanto cattiva...".           

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  26-10-1926.

" Mi scusi, Padre mio, se mi prendo la libertà di dirle una cosa ; che vuole, sono tanto sfacciata impertinen-

te, ma la sua bontà è tanto grande che mi compatisce lo stesso, e, per questo, mi faccio animo a parlare.

Nelle sue prediche parli più che può delle pene del Purgatorio ; faccia conoscere alla gente la necessità di

suffragare queste povere anime. Ce ne sono tante che, con poche preghiere, possono essere liberate.

Invece, poichè nessuno ci pensa, stanno anni e anni !  Che cuore abbiamo di lasciare, così per poco, pena-

re degli anni una povera anima !  E se fossimo noi ?  Che cose, Padre, fanno tremare !

E poi, non patiscono mica tutte allo stesso modo ; secondo i loro peccati, chi pena nel fuoco, chi con altro

tormento.... !  Procuri, Padre mio, di instillare nel cuore delle sue pecorelle un amor grande verso le povere

anime purganti....  Oh, quante anime si possono, con poco, mandare in Paradiso !  Eppure, nel mondo, ciò

non si conosce, non se ne fa caso. Muore una persona e si dice :" E' MORTA UNA SANTA, NON HA PIU'

BISOGNO DELLE NOSTRE PREGHIERE, DEI NOSTRI SUFFRAGI ".  Povera gente !  Come vivono ingan-

nate !  Come la sbagliano ben di grosso !  La giustizia di Dio è fine e l'occhio di Dio scorge le colpe nasco-

ste agli occhi degli uomini, richiede la mondezza da ogni macchia per entrare in Cielo. Mi dica, Padre, lei

che sa le cose : quale virtù è così pura che non abbia necessità di essere purificata ?  La gente è poco

istruita al riguardo ! ":

                                                                                              Maria Tar.rtaglino

 

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI   :   1-6-1926.

" Lei mi dice di scriverle di Gesù Ostia. Ma, Padre, come debbo fare ?  Sono una povera citrulla ignorante,

sono la più piccola di tutte le formiche e che vuole mai che le sappia dire ?  E poi, avere il coraggio di parla-

re di cose che Lei, Padre,, ha studiato, e poi Gesù gliele fa conoscere perchè è suo Ministro, e invece io,

povera formica malata e senza testa..... Per fare l'ubbidienza, Le dirò subito che non le scrivo tutto, perchè

è impossibile e ci vogliono dei voiumi da riempire, perchè più si parla dell'amore di Gesù e più se ne ha da

parlare . A dir la verità, Padre mio, non so dove incominciare.  Mi dica un po', Padre mio, chi è che sostiene

Lei e le dà tanta forza e tanta pazienza da sopportare me, sua indegnissima penitente ?  E' l'Amore di Gesù

la Santa Comunione, l'amore sovrano di Gesù e nient'altro. Per comprendere l'amore supremo di Gesù

nell'Eucarestia basta solo ricordarsi della definizione di questo grande Sacramento : è il Sacramento del

Corpo e del Sangue, dell'anima, della Divinità di nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie del pane e del

vino. E', dunque, la possessione vera, reale e sostanziale del Suo Corpo, della Sua Anima e della Sua

Divinità, cioè di tutto Gesù Cristo. E' la perpetuità del sacrificio del Calvario, continuato e rappresentato su

tutti gli altari nell'immolazione mistica di Gesù Cristo. Oh !  L'Eucarestia è il dono sovrano del Suo Amore.

Sì, Egli ci dona tutto ciò che ha e tutto ciò che è. Nell'Eucarestia, Gesù esaurisce tutte le ricchezze del suo

amore verso gli uomini, è l'ultimo termine della sua potenza e della sua bontà, s'incarna nelle sue mani e in

quelle di tutti i Sacerdoti, come altra volta s'incarnò nel seno della cara nostra celeste Mamma, sempre Ver-

gine, e, mediante la Santa Comunione, Gesù s'incarna nell'anima e nel corpo di ciascuno che si comunica.

Credo di non sbagliare, perchè l'ha detto Lui medesimo : "  COLUI CHE MANGIA IL MIO CORPO E BEVE

IL MIO SANGUE DIMORA IN ME ED IO IN LUI ! ":  Gesù non può dare di più che dare Sè stesso : così

l'amore eucaristico di Gesù Cristo per le anime, ben studiato e ben conosciuto, mette quasi spavento....

Il cristiano, che medita continuamente il mistero della Santa Eucarestia, è precisamente come sotto la

strettoia di S.Paolo in faccia alla Croce : CARITAS CHRISTI URGET NOS. Ma l'indifferenza degli uomini

l'abbandona solo nel suo Tabernacolo, rigetta le Sue grazie, trascura e disprezza la Comunione e il Santo

Sacrificio degli Altari. La grande malizia degli uomini è andata anche più oltre, persino a negare la Sua pre-

senza  nell'Ostia, ametterlo sotto i piedi e gettarlo agli animali immondi. Ebbene, Padre, che cosa farà il

Cuore dolcissimo di Gesù dinnanzi a quest'avvenire così triste e scoraggiante ?  Il Suo amore sarà, dun-

que, vinto ? E la Sua Eucarestia sarà inutike ?  No, no : il Suo  amore  trionferà di tutti i sacrifici !  E c'èan-

cora di più : l'Eucarestia non è solamente il fine dell'Incarnazione e della Passione del Salvatore, ma ne è

la continuazione !  Sotto la forma di Sacramento, Gesù continua la povertà della sua nascita, l'obbedienza

di Nazaret, l'umiltà della sua vita, le umiliazioni della sua Passione, il Suo stato di Vittima sulla Croce. Egli

onora anche la Sua sepoltura nel Suo stato Sacramentale. Quelle Sante Specie sono come il sudario che

avvolge il Suo Corpo immobile, quel ciborio è la Sua tomba, quel tabernacolo il Suo sepolcro. Soltanto la

gloria della sua Resurrezione, il trionfo della Sua Ascensione non appaiono sull'altare dell'amore... Padre

mio, mi prostro in spirito ai suoi piedi e le chiedo la sua Paterna Benedizione e, baciandole la destra, mi

dico nel Cuore dolcissimo di Gesù la povera formica......."

                                                                                             Maria Tartaglino.

LETTERA DI MARIA TARTAGLINO A SUOR ELISA PIACENTINO :  17-7-1927 .

" Mettiamo tutto l'impegno possibile a farci sante senza che nessuno lo sappia, viviamo umili e nascoste,

occupandoci di nessuno, stiamo sole con Gesù solo.... siamo fedeli anche nelle piccole cose, per minime

che siano, e così daremo continue prove di amore al nostro caro Gesù ; dobbiamo, dolce figliuola, essere

come piccole Ostie in cui viene Gesù, riteniamoci le ultime e le serve di tutti.

O Gesù, con la tua grazia, voglio acquistare l'umiltà del Tuo Cuore e nascondermi allo sguardo di tutti, vo-

glio inabissarmi sempre più nel mio povero nulla e amarlo questo mio nulla, amarlo tanto tanto, perchè è

dal nulla che si abbandona in Te, è dal nulla che Tu sai ricavare la Tua gloria !

Sì, figliuola cara, abbandoniamoci nelle mani di Gesù senza riserva e mettiamo il nostro nulla in balìa del

suo amore perchè faccia di noi tutto quello che vuole e dimenticarci sopra tutto....e poi una grande umiltà

e confidenza nella misericordia di Gesù e un grande abbandono di noi stessi nel suo amorosissimo Cuo-

re....! " :

Testo

LETTERA DI MARIA TARTAGLINO A SUOR ELISA PIACENTINO :  16-2-1924.

" Sempre dilettissima Sorella, non si spaventi, chè il Getsemani e il Calvario sono i mistici giardini ove il suo

Sposo la invita, non già ad inebriarsi nelle dolcezze del suo santo amore, ma bensì per fortificarla con l'inti-

ma partecipazione alle sue pene. Le fa accostare le labbra al calice delle sue divine amarezze, la mette a

parte dei suoi tedi, delle sue lacrime, la mette a parte di quel desolante abbandono che toccò il colmo dei

suoi dolori, là sulla Croce. Coraggio, anima bella di Gesù ! Non stanchiamoci mai di combattere contro noi

stesse ; ricordiamoci che non si può arrivare all'alto monte della perfezione senza combattere, sacrificarsi

e morire alla nostra propria volontà. Questa via è scabrosa, ma, per camminare con più facilità, ci vuole

orazione, mortificazione dei nostri sensi ed insistenza ; il nostro Sposo Gesù, sempre infinitamente miseri-

cordioso, non ci abbandona, ma, anzi, ci ricolma dei mezzi necessari per arrivare felicemente alla mèta.

Le raccomando : stia forte, sia fedele al buon Gesù, a costo di qualunque pena.... Si slanci con il cuore in

Gesù e poi non abbia nessuna paura ; benchè le sembri di non aver niente di confidenza sensibile, lo fac-

cia lo stesso. Parli a Gesù anche con il cuore secco e, sebbene senta ripugnanza a farlo, lo faccia lo stes-

so. Cacci via quella brutta tentazione che tanto la tormenta ed è di credere che tutto le venga in pena dei

suoi peccati. Ma  no, ma no, ma no ! Non pensi più a questo, che fa dispiacere a Gesù. Gesù non è pro-

prio contento ; e po,i mettiamo che lei abbia ragione : ma la misericordia del nostro Gesù sorpassa tutti i

nostri peccati.  Adunque, mi raccomando che non dia più questo dispiacere a Gesù : è lo stesso come du-

bitasse della sua misericordia. Sia più coraggiosa !! Ma sì, che Gesù è contento che Lei sfoghi con me il

suo cuore : io, però, non lo merito.

Dilettissima sorella, lei mi chiede come sta Gesù : eh, povero Gesù ! Sta poco bene : è molto, molto offeso!

I castighi si avvicinano a grandissimi passi : desidera riparazione, grande preghiera, mortificazioni dei sensi,

specie della lingua... Preghiamo, preghiamo, acciò i castighi siano mitigati.

Lei desidera ancora sapere  se, nonostante la mia salute, faccio la Comunione ogni giorno ; eh, diletta so-

rella, per mia disgrazia, non ho questa bella fortuna ! Alcune settimane la faccio tutti i giorni, prendendo

qualche cosa prima della mezzanotte, altri giorni, invece, al mattino mi sento svenire. Bisogna che prenda

qualcosa e la mia Comunione, con grande rincrescimento e pena, la faccio spirituale.

Non mi dica mai più che io le insegni ad amare Gesù: sono io che ho bisogno che Lei lo insegni a me, non

io a Lei, poichè sono affatto sprovvista di questo amore. Mi raccomando alla carità delle sue preghiere,

perchè mi trovo in estremo bisogno, creda che non ne posso più ! Mi aiuti ad amare Gesù ! Oh, potessi ve-

derla, potessi parlarle ! Che la volontà di Gesù si compia in noi con la massima perfezione ! Così in ogni

istante, conoscendo sempre meglio il nostro nulla, possiamo crescere continuamente nella conoscenza

e nell'amore di Gesù ! ":

 

-

 

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  16-5-1923.

" Senta, Padre, io ho tanti martìrii ; quello che mi addolora di più è questo, il conoscere Gesù e stimarlo degno

d'infinito amore e non poterlo e non saperlo amare come merita, sapere che Gesù, solo, è buono e merita di

essere amato, da tutti, sopra ogni cosa !  Ma, Padre, non solo non è amato, ma è barbaramente offeso da

tanti e tantissimi... !  Il vedere, Padre, solamente che Gesù è conosciuto, amato, servito, adorato e goduto

può rendere felici gli uomini e vedere che queste creature perdute trascurano del tutto l'unico fine per cui

sono state create.... ah, Padre, creda che tale pensiero forma il più grande dolore e il più terribile martirio !

Almeno io potessi aver la fortuna di amare Gesù e farlo amare da tutti come si merita. Oh, Padre, vorrei, se

fosse possibile, impedire o, almeno, riparare a tante e tantissime offese che gli fanno i cattivi !  Ma la prima

sono io....!  Vorrei consolare l'Amor mio per il doloroso e desolante abbandono in cui è lasciato nel SS. Sa-

cramento d'amore !!!!!  Per lo strazio che soffre nel vedere perdersi le anime, da Lui tanto amate e redente

col Suo preziosissimo Sangue!!!!!  Ah, Padre, Padre mio !  Non m'importa di soffrire, soffro volentieri purchè

possa consolare Gesù, lo Sposo mio, e dargli tante e tante anime !!!  Purtroppo, Padre mio, ci sono tanti

peccatori che non vivono che per offendere Gesù, senza curarsi di soddisfare la Divina Giustizia e meritarsi

la Divina Misericordia !!  Oggi, venerdì, Gesù mi ha fatto un bellissimo regalo ; ero contenta ma mi sono tro-

vata che mi sembrava di non poterne più. L'ho detto a Gesù e Gesù mi rispose : "  SOFFRO ANCH'IO CON

TE ;  FATTI CORAGGIO, UNISCI LE TUE PENE ALLE MIE E AIUTAMI A SALVARE LE ANIME...!". Oh,

Padre, salviamo anime a Gesù : Gesù lo vuole !!!  Io, dal mio canto, vorrei essere il parafulmine e, così, atti-

rare su di me i rigori della Divina Giustizia, sdegnata contro i peccatori, onde salvare le popolazioni e otte-

nere da Gesù misericordia e perdono ! ":

.

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  7-4-1923

"  Gesù sarà l'anima delle anime nostre. Oh, mistero impenetrabile !!  Oh, Padre, amiamo Gesù con passio-

ne !!  Nei pochi momenti che si rimangono di vita, sì, salviamo delle anime, io sento che il mio Sposo chie-

de delle anime di Sacerdoti, sì, in modo speciale, di Sacerdoti.... E' Lui che vuole che le dica questo, è pro-

prio Gesù....!  C'è una sola cosa da fare in questo mondo, e sarebbe, amare Gesù e salvargli delle anime,

poichè sia amato. Oh, Padre, preghiamo per i Sacerdoti ; Gesù domanda questo, Gesù dice : " ALZA GLI

OCCHI E GUARDA COME IN CIELO VI SONO TANTI POSTI VUOTI ; TOCCA A VOI RIEMPIRLI, CHIE-

DETEMI DEGLI OPERAI E VE NE MANDERO', NON ASPETTO CHE UNA PREGHIERA, UN SOSPIRO "

Oh, Padre, Gesù ha tanto bisogno d'amore !  Nessuno comprende le sue lacrime... Oh, bontà del mio Ge-

sù !  Io non ne posso più, mi sento la vocazione di Sacerdote. Oh, con quanto amore, o Gesù, ti vorrei tene-

re nelle mie mani quando ti faccio discendere dal Cielo !  Oh, come voglio darti delle anime con amore !!

Oh, come vorrei essere profeta, dottore, vorrei illuminare le anime, vorrei predicare il Tuo nome, vorrei an-

nunziare il Santo Vangelo in tutte le parti del mondo ; vorrei essere missionaria, vorrei essere martire !

Oh, Padre, che ne dice di questi miei spropositi ?  Sento in me tanti desideri e non posso far nulla ; io sono

la più infima di tutte le creature, riconosco la mia miseria, ma so pure che vi sono tanti cuori generosi che

amano fare il bene. Io non so fare che una cosa sola, e la domando sempre a Gesù, ed è che si lasci ama-

re ; le opere grandi mi sono vietate, non posso predicare il Vangelo e neppure versare il mio sangue !!  Ma

a me che m'importa ?  Lei, Reverendo Padre e tutti i Sacerdoti lavorano per me, mentre io, povera meschi-

na, me ne sto vicinissima al mio Sposo Gesù ed amo per tutti quelli che combattono...Vuole, Padre, che le

sveli il mio segreto ? Sa perchè desidero morire ?  E' con la speranza di amarlo come ho sempre desidera-

to e poi penso che potrò farloi amare da milioni di anime che lo benediranno per tutta l'eternità ! " .

 

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :   7 - 5 - 1924 .

 "  Ecco che il Sacro Cuore di Gesù si offre di continuo a Dio nelle chiese, vittima di propiziazione per i pec-

cati del mondo. Oh, qui, qui !  Si dovrebbero scrivere dei volumi. Nel grande atto della Messa si rinnova il

medesimo sacrificio della Croce... si apre il Cielo sui nostri Altari e il Sangue dell' Agnello immacolato scor-

re sulla mensa !  Oh, gli Angeli tremano e adorano... e i suoi figli che fanno ?  Ah, purtroppo che i suoi figli

in quel medesimo tempo seguitano nel mondo ad insultarlo !!! " :

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  8  -  12  -  1922

"  Questa notte, erano le 2, non avevo ancora preso sonno, tanto ero impressionata pensando al mio Spo-

so ! Pregavo e piangevo, poi, vidi una gran luce ed in mezzo a questa luce mi si presentò un crocifisso,

che mi disse : "  SAPPI, DILETTA MIA, CHE IL NOSTRO SPOSALIZIO E' LO STESSO COME QUELLO

CHE SI FA NEL MONDO....! ":  Io, Padre, capii subito che era il brutto demonio, e lo beffeggiai ed egli si

manifestò per quello che veramente era, e mi battè fortemente. lasciandomi mezza morta. Poco dopo, se

non sbaglio, mi parve di vedere Gesù, l'amor mio, in forma di un bellissimo giovinetto : era di color vermi-

glio, aveva gli occhi neri, i capelli biondo-dorati, la fronte serena, e mi disse : " CORAGGIO, CHE IO SO-

NO IL TUO VERO SPOSO ; ORMAI, E' GIUNTA L'ORA DEL NOSTRO SPOSALIZIO ! ":

 

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  5-6-1923.

" Ah, come sento e come conosco l'orrore dei supplizi eterni ! !  Ah, Padre, se sapesse come soffro ! !  Sen-

to che Gesù passa e il demonio mi tiene legata ; mi sento davanti Gesù e il demonio m'incalza !  Mi dica,

Padre, per qual mistero possono unirsi queste due presenze incompatibili ?  E quali grazie !  Oh, sì, tremo

misurando l'abuso che faccio della grazia... e di quali grazie.... Senta, Padre, che le dico uno sproposito :

l'altra settimana soffrivo tanto tanto !    Non ne potevo più !  Gesù si presentò all'anima mia e io gli presen-

tai che cosa c'era in me che facesse tanto ostacolo alla Sua Divina presenza.  Egli mi disse :" POVERA

FIGLIUOLA, QUELLO CHE MI NASCONDE AI TUOI OCCHI E' IL MIO AMORE PER TE ; TI VOGLIO

PRENDERE FRA POCO E, QUINDI, DEVI PASSAR PER LA PROVA.  IO NON VOGLIO CUORI CHE SI

DIANO SOLTANTO PER META', NE' SACRIFICI CHE NON SIANO VOLONTARI...!  CORAGGIO, SPOSA

DEL MIO CUORE, NON CONOSCI ANCORA LO SPOSO NEL QUALE CONFIDI ?  QUANDO TUTTI GLI

SBOCCHI DELL'ANIMA TUA SI CHIUDONO E TI SENTI ABBANDONATA E COME IN PRIGIONE, PEN-

SA CHE IO STO ALLA PORTA, PRONTO A RITORNARE ; QUANDO L'ANIMA TUA E' OPPRESSA, PEN-

SA CHE LO E' PER OPERA DELLA MIA MANO !  LA CROCE PRODUCE L'AMORE, QUANDO SI PORTA

CON FEDE...!  SONO IL TUO SPOSO GELOSO, MA FEDELE ! ":  Oh, Padre, che ne dice ?  Ma sarà poi

proprio Gesù ?  Non vivrò ingannata ?  Non ingannerò anche lei, Padre mio ?  Mi raccomando che non si

lasci ingannare da me, per carità ; creda, piuttosto, che io sono nelle mani dei brutti dèmoni per essere fat-

ta segno, e per vessazioni continue, da parte loro.  Se sapesse !  Me ne fanno di tutti i dispetti, e, poi, li

sento ridere e burlarsi di me. Oh, che brutto riso infernale ! Alle volte si presenta solo e, alle volte, con tan-

ta compagnia ; mi chiamano, mi canzonano e mi dicono cose che mi riducono alla disperazione !  Mi sgri-

dano le minime dimenticanze, mi ricordano i miei peccati, dicendomi che desidero avanzarmi nella perfe-

zione, ma non ci riuscirò che alla perdizione....!  Queste cose mi danno un gran turbamento e, difatti, è ve-

rissimo che sono piena di peccati e che non posso liberarmi ; di tale mio turbamento questi brutti dèmoni

approfittano e mi chiamano ipocrita, vigliacca e dicono che.ormai, sono di loro proprietà.....!  Padre, come

dipingere la desolazione dell'anima mia ? Le affermazioni di quei dèmoni mi lasciano sempre una impres-

sione di dolore indicibile che mi uccide !  Ah, mi sento dannata !  Mi sforzo più che posso per praticare una

vigilanza continua onde evitare le minime infedeltà, poichè essi approfittano di tutte le occasioni, delle mi-

nime negligenze per ridurmi alla disperazione. Un giorno dell'altra settimana, certe mie buone intenzioni

sono state male interpretate e, poi, mi successero altre cose assai fastidiose.... e sentivo, tuttavia, un pochi-

no di tristezza per quelle circostanze, non tanto per me, perchè temevo di avere offeso Gesù , e po si guar-

da allo scandalo che possono prendersi  !  Allora, il demonio si mise a consolarmi e a compatirmi di essere

stata male interpretata, e mi disse : "  VEDI BENE COME TUTTO TI VA ALLA ROVESCIA ; SE, ALMENO,

FOSSI AL TERMINE DEI TUOI FASTIDI, MA VEDRAI BEN ALTRE COSE CHE NON TI PUOI IMMAGINA-

RE !  COME POTRAI SOPPORTARE LA VITA CHE TI SEI IMPOSTA ?  E TUTTE LE PRIVAZIONI CHE

VI HAI ANCORA AGGIUNTE ?  AH, E' IMPOSSIBILE ; HAI TROPPA SUPERBIA, PRESUMI TROPPO

DEL TUO CORAGGIO E DI TE STESSA ! ":  Oh, Padre mio, come regolarmi ? Baciai il Croicifisso e dissi:

" MIO DIO, MIO UNICO, MIO BENE, MIO TUTTO, IO SONO TUTTA TUA AD OGNI COSTO ! ": In queste

circostanze non posso pregare, io prego con lo sguardo, con la sofferenza, vado, con lo sguardo, dai pec-

catori a Gesù, da Gesù agli agonizzanti e alle anime del Purgatorio.... e, con la volontà, mi abbraccio al

Santo Tabernacolo, e il brutto demonio si sforza di levarmi. Oh, Padre, se sapesse come sto male ! Riman-

go così indolenzita che lo star nel letto è più supplizio che riposo e stare alzata mi costa dolori indicibili !

Mi trovo talmente annientata che vorrei gettarmi sotto i piedi di tutti affinchè camminino sopra di me, come

se si calpestasse la polvere, ma davanti a Gesù è ben altra la mia confusione....! ":

Testo

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  SUOR  ELISA  PIACENTINO : 31-7-1927 .

"  Dolce cara sorellina mia, coraggio nel Signore !  Avvenga ciò che vuole, il Signore la benedirà in tutti i

suoi bisogni. Non cade foglia che Dio non voglia. La nostra vita è coperta di pene e di spine e solo queste

possono condurci al Cielo. Quello che le raccomando, in modo particolare, è che si fidi in Dio e si lasci

portare da Lui. Deve fidarsi di un Padre che tutto può, di un Figlio che tutto sa  e di uno Spirito Santo che

tutto vuole quello che più le conviene ;  stia tranquilla, per grandi dispiaceri e pene che abbia, dica tutto

quello che ha nel cuore a Gesù, pene, afflizioni, tedii, malinconie. Dica tutto a Gesù e non tema, che Gesù

è lì pronto per ascoltarla. Dica, cara sorellina mia :  "  CI SEI, NEVVERO, GESU' MIO ? O SI', LO SO CHE

CI SEI  ;  EBBENE, IO PICCHIO  SINO A TANTO CHE TU NON MI ABBIA APERTO  E ASCOLTATA !

VOGLIO PROPRIO QUESTA GRAZIA, CHE TU SAI !  LA SPERO, ANZI, NE SONO PIU' CHE CERTA

CHE AD UNA PECCATRICE, COME SONO IO, NON DIRAI DI NO....! " .  La missione che Gesù mi ha

data è questa : di immolarmi per riparare il Suo amore infinito e di sacrificare la mia vita per i Sacerdoti e

tutte le persone religiose.... pregare e soffrire e, con il martirio del mio cuore, dare a Gesù un numero infi-

nito di anime....!  Gesù vuole che io mi annienti perchè Egli possa vivere in me e fare, del mio nulla, tutto

quello che vuole. Io debbo, a tutti i costi, morire a me stessa, alla mia volontà... per gettarmi nel Cuore del

mio Gesù e seppellirmi nel Suo amore..... ! ":

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI :  10 - 5 - 1922 .

"  Talune volte, se non mi sbaglio, mi sento accanto il mio caro Gesù, però non lo vedo con gli occhi del cor-

po, e nemmeno con quelli dell'anima, ma lo sento che è proprio il mio Gesù, che si mostra in questa manie-

ra ; creda, Padre, che non posso proprio dubitare che sia Lui.... Padre mio, deve sapere che certe cose so-

no tanto alte che non si posson dire. Alle volte, mi succedon cose così strane intorno alle verità ! a volte, si

mostra la SS.Trinità, nel mio spiurito, come una nuvola di grandissima luce, e queste tre Persone distinte è

come una notizia che si dà all'anima ( non so dirle bene ), ma capisco, con gran verità, che queste tre Per-

sone sono una saostanza, un potere, un sapere, un solo Dio ! Oh, Rev. Padre, abbia pazienza ;  non è che

non voglia, ma è proprio che non posso spiegarmi meglio. Alle volte, queste tre  Persone mi dicono che ver-

rebbero a dimorare con me. Una volta, dopo la S.Comunione, mi trovavo tanto afflitta perc hè mi sentivo

cattiva e non lo potevo amare e mi lamentavo col mio Gesù ; in quel mentre, mi sentii l'anima come ardere

e mi sembrava di conoscere, chiaramente, e avere presente la SS.Trinità.... La mia ignoranza la potè capi-

re benissimo come Dio è in tre Persone, ed uno mi sembrava che mi parlassero tutte e tre insieme, e mi

sembravano proprio distintamente dentro all'anima mia, dicendomi, se non sbaglio, che d'ora in avanti ve-

drò in me tre miglioramenti... 1° nella carità, 2° nel patire con allegrezza, 3° sentire questa carità con fuoco

nell'anima . Mi sembra, Padre mio, che mi siano rimaste nell'anima mia tanto impresse queste tre Persone

che io vidi, essendo un solo Dio.... Altre volte, anzi, ben sovente, mi sento proprio di avere lo Sposo mio,

Gesù, presso di me, ma nè con gli occhi del corpo, nè con quelli dell'anima, io non lo vedo, ma pure sono

certa che sia il mio caro Gesù...lo coinosco chiaramente ! E sento un gran raccoglimento. Gli effetti sono

molto differenti da quelli che le altre volte sento i n me ; e poi la presenza del mio Gesù è già un bel po' di

tempo che la sento, ma questa volta è molto più differente. E' come una notizia molto più chiara del sole,

ma non è che sia sole, è una luce che mi illumina l'intelletto e fa sì che l'anima goda un così grande bene

 e porta con sè grandissimi beni, molte conoscenze ecc. Questa sorta di presenza del mio Gesù mi rimane

tanto scolpita nell'intelletto che non posso proprio dubitare più che se lo vedessi con i miei stessi occhi.

Intorno a ciò avrei moltissime cose da dire ; appena abbia un po' di tempo, me ne faccio un dovere di dirle

tutto. Abbia la bontà di esaminare queste cose, se sono opere diaboliche e se ne faccia uno strettissimo

dovere di avvertirmi, ed io farò in modo di dirle tutto e ubbidire in tutto ! " .

Testo

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI :  25 - 12 -  1920 .

" Nelle tenebre della notte, fra le angosce e le desolazioni, abbandonata, priva di ogni consolazione !  Che

la Santa volontà del mio Gesù ne sia, per sempre, glorificata !  Accetto, o mio buon Gesù, tutto ciò che può

venirmi dalla Vostra mano, in mezzo al martirio della mia mente  e del mio cuore,, ogni fiducia mi è tolta, ma

pure la mia volontà è sempre rivolta a Voi, Gesù mio, speranza mia. Sono pronta, anzi, prontissima a sop-

portare queste tenebre del mio spirito, sino a quando a voi piacerà. Non vi chiedo di liberarmi da queste mie

dolorose pene, per quanto siano lunghe e assai pesanti, neppure, o Gesù, non vi domando delle consola-

zioni, ma quello che vi domando, e pretendo da Voi, è che mi facciate buona e che vi lasciate amare e che

mi liberiate dal peccato e mi fortifichiate con la Vostra santa Grazia. Oh, mio buon Gesù, scusatemi se

qualche volta mi lamento ; non è che non voglia portare la croce, ma temo solo di offendervi !  Sono tante

le cose che  mi capitano, che io non so distinguere se  Tu consenta o no ; mi sembra di essere come un

albero che, piantato in terreno non suo,  privo di aria e di luce, muore.  Oh, mio caro Gesù, contentatevi

così !  Non ho di meglio, abbiate pazienza, sono tanto miserabile !  Gesù, pensateci voi !!!  Oh, Padre, che

giorno terribile è mai questo !  Pene interne, pene esterne, che calice amaro che mi tocca bere !  Quanti

combattimenti, quante lotte !  Quante ripugnanze da parte di questa  mia natura scalcinata !  Creda, Padre,

che mi sento per terra così debole e sfinita, ma Gesù sarà la mia forza !  Se sapesse, Padre mio, ci sono

taluni giorni, e sono soventi, che sento, in modo speciale, la Divina Presenza del mio Gesù, il quale mi rad-

dolcisce tutte le amarezze ; talvolta, mi basta solo pensare a Gesù per sentire il mio povero cuore tutto ac-

ceso del fuico del suo Amore !  Oh, Reverendo Padre, non si prenda scandalo di me, non creda alle mie

pazzie !  Le dico così perchè sono ignorante e mi compatisca quando dico queste cose.  Mi sento così in-

timamente unita al mio Gesù che non posso proprio abbandonarlo !  Gesù è con me ed io con Lui !  Ci

guardiamo tutti e due  ma senza parlare e questi sguardi bastano per comprenderci !  Se sapesse, Padre !

Gesù mi fa gustare le delizie che sono nascoste nel suo Cuore !  Io rimango fissa nel pensiero del mio Ge-

sù e mi riesce impossibile qualunque preghiera !  Oh, Padre, temo sempre di essere ingannata e di ingan-

nare lei e mi sembra persino impossibile di dirle ciò che mi accade. Penso allo strettissimo conto che, un

giorno, dovrò rendere a Gesù, se mi lasciassi andare ad immaginazioni oppure le raccontassi cose che

fossero inganni del brutto demonio.  Oh, Padre, Padre mio !  Sento talmente il grave peso dei miei pecca-

ti e la mia profonda miseria, che mi sembra proprio impossibile che sia veramente Gesù a farmi tante gra-

zie, mentre io sono tanto grama, brutta, con un carattere così immortificato da essere lo scandalo di tutti !

Oh, la mia superbia !  Il mio amor proprio !  E quando , Padre mio, quando sarà  che io acquisterò un po-

chino d'umiltà ?  Ah, Padre, mi raccomando tanto alle di lei preghiere fervide, acciò Gesù abbia misericor-

dia e pietà di me !  Desidero tanto amare Gesù !  Mi aiuti, Padre, ad amare Gesù, mi insegni ad amarlo !

Per amore di Gesù Bambino, benedica questa creatura ingratissima e incorreggibile ! " .

 

 

Testo

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  12 - 5 -  1922  .

" Mi sento crescere il desiderio e l'estremo bisogno di solitudine e mi sento dentro una pena tanto penetran-

te e sottile che non so spiegare. Mi sembra che l'anima non abbia nessuna consolazione, nè dal Cielo, nè

dalla terra, ma mi sembra di essere crocifissa tra il Cielo e la terra, e non ho soccorso da nessuna parte,poi-

chè quello che mi viene dal Cielo è solamente una notizia dell'amor mio, ma tanto ammirabile specie ciò

che si può desiderare e questo è un gran tormento perchè fa crescere tanto il desiderio che, talune volte, le-

va persino i sensi.  Però dura poco, senza di Lui mi sembra di essere in un'agonia senza morte ; ma questo

patire porta con sè un tal contento che io non so a cosa può assomigliare, è un martirio assai gustoso.

Conosco che l'anima non vuole che Gesù e non può amare cosa particolare di Lui, ma lo vuole tutto insie-

me... Alle volte, mi si presenta la Sacratissima umanità del mio Gesù Risuscitato, ma con tanta bellezza e

maestà che spiegarmi meglio non saprei ; le dico solo così che in Cielo non ci fosse altro a dilettar la vista

che la bellezza dei corpi gloriosi.... Oh, che grandissimo gaudio sarà, in particolare, vedere l'umanità di

Gesù....!  Alle volte, dopo la S.Comunione, viene con tanta Maestà che io non posso dubitare che non sia

Gesù : mi sembra che faccia liquefare l'anima....!  Gesù mi vuole tanto bene, ma non so dove andare per

nascondermi : mi sento struggere dal gran dispiacere di aver offeso tanto il mio caro Gesù e di non poterlo

amare...! ":

LETTERA DI  MARIA TARTAGLINO A DON BOTTI :   APRILE  1923 .

"  Venerdì Gesù mi fece comprendere che ci sono proprio delle anime senza fede, senza speranza, le qua-

li, per l'abuso della Grazia, hanno perduto quei preziosi tesori, sorgenti uniche delle gioie pure e vere. Gesù

permise che la mia anima fosse immersa nelle tenebre più fitte !  Tutto mi cagiona lotta e tormento, vorrei

poterle esprimere quello che provo, ma è cosa impossibile, proprio impossibile !  Bisognerebbe aver cammi-

nato per questa via tenebrosa per poter comprendere l'oscurità, le fitte tenebre, che mi avvolgono, penetra-

no nell'anima mia in modo da rendermi perfino impossibile di pensare al bel Paradiso. Quando voglio cal-

mare questo povero mio cuore, stanco per le fitte tenebre che lo circondano, col ricordargli una vita futura

eterna, il mio tormento raddoppia e sento una voce che si burla di me, dicendomi : " POVERINA, TU SO-

GNI LA LUCE E UNA PATRIA DI DELIZIE, TU SOGNI DI POSSEDERE PER SEMPRE IL CREATORE DI

QUESTE MERAVIGLIE ;  TU CREDI DI POTER USCIRE, UN GIORNO, DALLE TENEBRE PER LE QUA-

LI LANGUISCI !  RALLEGRATI DELLA MORTE CHE TI DARA' NON CIO' CHE SPERI, MA UNA NOTTE

ASSAI PROFONDA :  LA NOTTE DEL NULLA....": E, poi, mi dice ancora tantissime cose... Tutte le volte

che il brutto demonio mi provoca così, gli volto le spalle senza guardarlo e poi vado da Gesù e gli dico che

sono pronta a versare tutto il mio sangue per confessare che c'è il Paradiso e che mi sento felice di non

poter contemplare quaggiù, con gli occhi dell'anima, quelle bellezze che in esso mi aspettano, a ciò Gesù,

l'amor mio, si degni di aprirloi ai poveri peccatori increduli... Oh, Padre, se sapesse come soffro, Gesù solo

è testimone....!  Più il dolore è forte e meno se ne accorgono le creature, più fa sorridere Gesù, ma, o Pa-

dre mio, anche se Gesù, non può essere, ma se, per un caso impossibile, lo dovesse ignorare, pure godrei

lo stesso di soffrire, sperando di poter riparare anche una sola colpa commessa contro la fede ! Oh, Padre,

salviamo anime ! Diamo anime a Gesù ! Preghiera e mortificazione, specialmente sulla carità, la più costo-

sa, ma la più cara a Gesù, la più meritoria ! Diamo anime a Gesù, è Gesù che lo vuole ! Oh, Padre, oh Pa-

dre mio ! Facciamo tanti mazzolini spirituali da regalare a Gesù, ma col patto che Egli converta tanti pecca-

tori ; per ogni fiorellino che noi Gli diamo, è obbligato a darci un peccatore. Oh, Padre, io non desidero al-

tro che amore e dolore, amare e soffrire, amare molto per soffrire molto e soffrire per per poter dar prova,

sempre maggiore, di amare Gesù. Vivere di dolore e morire d'amore... Gesù mi ha fatto guarire perchè io

soffra volentieri per tutta la vita, per amore di Gesù e delle anime. Gesù vuole anime !  Padre, diamoGli

tante anime, facciamo presto, presto, presto, presto !! Soffrire volentieri, ma fare soffrire mai e poi mai...!

O Gesù, amarti e poi morire !  Oh, Padre, che faccio mai io quaggiù ?  E' tempo di andarmene !  Oh, Rev.

Padre, le raccomando la mia conversione......! ":

 

 

LETTERA DI MARIA TARTAGLINO A DON BOTTI :  21-4-1924.

" La notte del giovedì feci l'Ora Santa e, siccome stavo male riguardo a quella confessione generale e non

potevo raccogliermi in preghiera, mi sono sforzata a pensare alla Passione del mio dolce Gesù. Sulle prime,

non sentivo nulla, ma, dopo qualche momento, mi sentii di provare un po' di raccoglimento : come già altre

volte, mi andò via il cervello e mi trovai con Gesù che soffriva pene terribili. Oh, Padre, come fare a vedere

soffrire tanto Gesù e non aiutarlo ?  Mi sentii tutta immersa in un gran desiderio di patire e chiesi a Gesù di

farmi questa grazia ; subito, mi accontentò e fece come aveva già fatto altre volte, cioè mi si avvicinò e mi

premette, con le Sue sante mani, la corona di spine nelle tempie. Sono stati momenti dolorosi, ma anche

preziosi.....!  Sono atata un'ora così a soffrire con Gesù.  Venerdì non potei alzarmi, mi trovavo piena di an-

goscie.... ecc.  Il mio cuore non ne poteva più...!  Provai tutti i supplizi che provò Gesù, lo Sposo mio, nella

crocifissione, cioè le distrazioni delle membra quando pendeva giù dalla croce e l'affanno dello schiaccia-

mento. Insomma, Padre, non posso descriverle ciò che provai in quelle tre ore dolorosissime, anche la se-

te....  Patii tutti i dolori corporali, ma agonizzai anche nello spirito. Oh, Padre, potessi, almeno, farle capire

un tantino in che consistono queste agonie.....!  Non posso....!  Anzi, per dir meglio, non sono capace : so-

no cose che bisogna provarle per crederle. Sabato mi sono alzata, ma sono stata assai sofferente, non riu-

scivo a tenermi in piedi ; oltre a ciò, mi trovavo ancora tutta sola, abbandonata, come in un abisso di tene-

bre, di dubbi, di incertezze e di timori, piena di tristezza, mi sembrava di trovarmi nell'inferno !  Giorno di

Pasqua. Oh, Padre,feci la S.Comunione a letto,dopo, mi alzai e andai alla S.Messa. Oh, come sono stata

bene !  Non soffrii nulla, sarei stata sempre là !  Tutto ad un tratto, la mente fu rischiarata da una luce assai

misteriosa e successe un gran raccoglimento. Oh, Padre, come potrei spiegarle quel che sentii in quei feli-

ci momenti ?  E' tutto il Cielo che si riversò nella povera anima mia....!  Vidi Gesù !  E, con un profondo so-

spiro, mi disse :"  SPOSA MIA DILETTA, IO MENDICO COME FAREBBE UN POVERO.  IO SONO UN

MENDICANTE D'AMORE....CHIAMO I MIEI FIGLI UNO AD UNO !!!  LI GUARDO CON COMPIACENZA

QUANDO VENGONO A ME !!!  IO LI ASPETTO ! " .  E mi ripeteva, con grande mestizia : "  IO MENDICO

L'AMORE, MA IL NUMERO PIU' GROSSO, ANCHE TRA LE ANIME RELIGIOSE, MI RICUSA QUESTO

AMORE....ALMENO TU, AMAMI.....!! " .

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  19-1-1924 .

"  Passo giorni di sofferenza acerba !  Giorni di grandi angosce e di smarrimento : vedo tutto buio nella mia

piccola  via. Gesù, lo Sposo mio, il giorno dell'Immacolata, mi ha messa sulla Croce, mi fa partecipe della

Sua tristezza nell'Orto degli Ulivi... Padre mio, io non ho ancora amato mai Gesù, non gli ho dato nulla, ho

solo ricevuto ;  ebbene, in ogni momento della mia vita, io devo patire !  Questa grazia la chiedo di continuo

a Gesù : di non gustare più, sino all'ultimo momento di mia vita, una sola gioia divina. Ah, purtroppo che ho

gustato troppo le Sue tenerezze, ora voglio soffrire, voglio immolarmi, voglio soffrire tutta la Sua Passione

dolorosa, per poterlo consolare e riparare ! Oh, Padre, sono contenta di essere dimenticata, umiliata, di-

sprezzata da tutti, ma, soprattutto, godo di più nel sentire in me la tristezza dell'agonia del Getsemani, l'ab-

bandono degli Apostoli, lo strazio del tradimento di Giuda, l'angoscia della desolazione sulla Croce. Io vo-

glio patire ad ogni costo, io voglio, sino all'ultimo respiro, non avere la benchè minima soddisfazione umana

e neppure una sola gioia divina....!  Vorrei amare Gesù senza la più piccola ricompensa, senza aumentare,

neppur di un solo grado, la mia gloria in Cielo, voglio amare in modo puro Gesù, l'amor mio, unicamente

Lui.  In Paradiso desidero avere l'ultimo posto !  Oh, Padre, mi basta solo di saperlo amare e di vederlo

amato da tutti, da tutti...!  Dunque, tutta sola con Gesù, voglio immergermi nell'amore e nei Suoi dolori, vo-

glio consolare il Suo Cuore, salvargli tante anime....!  Faccia il mio Sposo tutto quello che vuole di me !

Oh, Padre, mi raccomandi a Gesù affinchè lo possa amare, lodarlo, servirlo, non solo per me, ma per tutte

le creature ; il Paradiso è già cominciato, io, nelle mie sofferenze, sempre più crescenti, sono troppo felice

e non aspiro ad altro che ad annientarmi ed amare fino a morirne !  Oh, Padre, sono felice di tramandare il

mio arrivo in Cielo per dare qualcosa al mio Sposo Gesù, che troppo mi ha amata. Oh, Padre, l'amore  mi

mette in cuore un bisogno così ardente di dare, di dare tutto...!  Dica pure a Gesù, da parte mia, che l'infini-

to Suo amore sia onnipotente, non solo nell'amarmi, ma ancor più nel farsi amare dalla Sua indegna sposa.

O Padre, mio Rev.mo Padre, io la prego : mi umilii tanto ! Tanto !  Sia molto severo con me, non mi tolleri

neppure e cerchi tutti i modi per far sì che io sia dimenticata, disprezzata da tutti e che nessuno mi possa

soffrire....! " .

LETTERA  DI  MARIA  TARTAGLINO  A  DON  BOTTI  :  15 - 5 - 1924  .

"  Oggi lo passai assai bersagliata, soffro tanto..Gesù non cessa di farmi dei regali, mi capisce, Padre, cosa

voglio dire ?  Mi fa regali  più del solito nella sofferenza, ma io sono contenta, Deo Gratias !  Questa notte la

passai sulle Croce e Gesù lo sa...! Mentre stavo per scrivere, vidi con questi occhi il brutto demonio con un

sorriso così beffardo...ma così beffardo che io gli avrei dato degli schiaffi. Mi disse : "MA BRAVA, SI' SCRI-

VI PURE TUTTO A QUEL... MA NON L'HAI ANCORA CAPITA CHE QUELLE COSE CHE TI CAPITANO

SONO TUTTE OPERE MIE ?  EH, POVERA TE SE VIENI SCOPERTA !  CHE VERGOGNA !  DOVE, POI,

ANDRAI A FINIRE ? ".  Ah, Padre, non voglio dargliela vinta poichè sono certa che è il demonio e, perciò,

lo voglio scornare, brutto ciapinaccio ! Il mio caro Angelo mi dice, per comando di Gesù :  ubbidienza pun-

tuale al tuo Confessore, senza replica... Dopo pranzo, non ne potevo più, più... Per vincere la mia accidia,

recitai la preghiera delle cinque Piaghe.... Mi vedo, proprio davanti, una figura che assomigliava tutta a Ge-

sù flagellato, tutto sanguinoso, che mi disse : "  E' COSI', FIGLIA MIA, CHE MI RICOMPENSI ?  GUARDA-

MI, GUARDAMI COME SONO !  LO VEDI QUANTO SOFFRO PER TE ?  E TU, INGRATA FIGLIA, NON

PUOI DARMI IL SOLLIEVO DI QUELLE PENITENZE ? " .  E me le enumerò : funicella a nodi alla vita, alle

gambe, alle braccia, certi digiuni, veglie ecc. Quindi, continuò : "  CHE COSA TI CREDI, E', POI, MICA

UNA GRAN COSA... PUOI FARLE BENISSIMO, LE HAI SEMPRE FATTE PRIMA, E, ADESSO, DEVI AU-

MENTARLE, AUMENTARLE, HAI CAPITO ? ".  Oh, no, Gesù, non ti posso proprio ubbidire. Il Padre non

vuole permettermi ciò che tu desideri  !  Disse, allora : "  TU NON SEI PUNTO OBBLIGATA AD UBBIDIRE

A LUI, TI RACCOMANDO DI DAR RETTA A  ME... ":  Io presi subito in mano il mio arnese, ma Gesù mi

aiutò, presi l'acqua benedetta e tornai tranquilla, anche se il demonio, andando via, mi picchiò.... Sabato

mattina c'è stato qualcosa, anche se non ricordo bene ;  dopo pranzo, erano, circa, le 15, sono andata a

sfogarmi dalla Mamma Celeste perchè ero troppo sconfortata e avrei desiderato assai una sua visita, Pa-

dre ! Mentre ero lì, piena di dolori nel corpo e nello spirito, sento aprire la cappella e appressarsi a me la

sua veneranda persona, Padre. Il cuore mi si allargò e rimasi assai meravigliata :  cominciai la Confessio-

ne e... la voce, Padre, e i modi  erano proprio i suoi , ma i discorsi erano scandalosi, gli atti disonesti e

sconci... Io rimasi sbalordita, tremavo tutta da capo a piedi, mi sentivo svenire ;  per fortuna del mio Ange-

lo che mi aiutò e potei fuggire, altrimenti chissà ciò che ne sarebbe stato di me...! Oh, questo brutto demo-

nio che cerca  d'ingannarmi in tutto e per tutto, cercando di farmi perdere ogni fiducia verso di Lei. Che

brutte cose, Padre !  Ancora una cosa : talune volte prego per la conversione di certe persone e il brutto

demonio mi si fa vedere con gli occhi pieni di fuoco e mi dice : " FINCHE' TU PREGHI E FAI PENITENZE

PER TE, FA' PURE TUTTO QUELLO CHE VUOI, MA BADA BENE DI NON FAR NULLA A VANTAGGIO

 DI TALI ANIME.... PERCHE' GUARDA BENE CHE ME LA PAGHERAI BEN CARA... ! ": Chissà, Padre,

quello che mi voglia ancora fare ?  Ha già persino tirato il colpo di gettarmi giù dalla finestra ; non so come

non sia caduta di sotto, quegli uomini mi hanno vista e si sono messi a gridare... " :