LA  STORIA  INFINITA  ED  ARCANA  DEL  CROCIFISSO  MIRACOLOSO  DI  ASTI . 

 

Maria Tartaglino teneva, sul suo tavolino da notte, un piccolo Crocifisso di scagliola, con un piedistallo e

croce in legno, molto espressivo e devoto. Misurava, in tutto, circa 52 centimetri d'altezza ; era, per la ve-

rità, un dono, a lei particolarmente caro, fattole da Suor Elisa Piacentino, quella religiosa incaricata da Don

Placido Botti di verificare e medicare giornalmente le Sacre Stigmate, comparse sul corpo  di Maria. In ori-

gine, il Crocifisso era piuttosto bruttino a vedersi, ma la Tartaglino l'aveva fatto dipingere e abbellire dalle

sorelle Taglietti, di Villa Gaia. Così, ora, appariva tinteggiato, in vari punti, di un color rosso sanguigno e 

presentava, qua e là, dei forellini  e scalfitture, anche queste abbondantemente colorate in rosso, come

per significare le piaghe sanguinanti. Pure la piaga al costato era segnata, al lato destro, da un piccolo ta-

glio longitudinale  colorato in rosso.

Il giorno 9 agosto 1933, mercoledì, dopo la S.Comunione, Gesù fa capire a Maria Tartaglino che il Suo 

Cuore Divino era straziato alla vista degli orribili peccati e sacrilegi, commessi da coloro che non temono

Dio e, specialmente, dai preti, che tradiscono la vocazione, abusando della Sua infinita bontà. Quindi, la

invita a riparare al Suo Amore così profanato. Quel giorno, Maria soffre tantissimo e non può nemmeno

prender cibo poichè vomita tutto.....!

Due giorni dopo, venerdì 11 agosto, ella sente, fin dal mattino, una gran pena e una gran voglia di piange-

re ; Gesù le fa capire, nuovamente, ma in forma più accorata, che è stato oltraggiato e chiede riparazione.

Subito dopo pranzo, deve alzarsi dal letto poichè una forza strana la spinge a genuflettersi ai piedi del suo

Crocifisso : si inginocchia, allora, per pregare, ma non ci riesce. Sono, circa, le ore 13 ; improvvisamente,

sente la voce di Gesù che le dice : " GUARDA, FIGLIA MIA, IN CHE STATO MI HANNO RIDOTTO I SA-

CRILEGI.....LA MIA PASSIONE E' PERFETTAMENTE RINNOVATA ! ".  Maria è tutta spaventata, fissa il 

Crocifisso, che le sembra vivo, dicendogli quello che il suo cuore le suggeriva per consolarlo e per ripara-

re gli oltraggi da Lui ricevuti, domandando, nello stesso tempo, pietà per  quei poveri peccatori.

Ad un certo punto, lo sguardo di Maria, posatosi sul costato di Gesù, nota delle gocce di sangue colare in

basso ; Maria resta come insensata, credendo di sognare. Tocca, col dito, quelle gocce e lo leva, intriso di

sangue ; lo asciuga con il fazzoletto, torna a guardare in direzione del Crocifisso e vede che il sangue con-

tinua a colare. Allora, prende una pezzuola, la bagna nell'acqua e lava il costato di Gesù, dopo di che lo

asciuga, ma il sangue continua ad uscire ; Maria, conscia che si tratta di un fatto soprannaturale, va in una

camera vicina alla sua, dove stava dormendo la Signora Mortera, la sveglia e la invita a venire da lei. Quel-

la arriva e nota , pure lei , cosa stava accadendo : tocca il liquido con il suo dito e vede che si tratta di san-

gue !  Tutta spaventata, la Signora Mortera va in cappella a pregare, lasciando Maria sola con il Crocifisso.

Verso le ore 15, la ferita di Gesù riprende copiosamente a sanguinare, nonostante i diversi tentativi di la-

vaggio e detersione : Maria, a questo punto, va a letto con il Crocifisso tra le braccia. Verso le 17, torna

la Signora Mortera e vede il Crocifisso che grondava,ancora, sangue dal costato ; allora, lo prende dalle

mani di Maria e lo porta nella sua camera, ponendolo, in posizione orizzontale, su di un tavolino. Il sangue

si ferma, coagulandosi : nel frattempo, sopraggiungono una Suora Novizia  e il Padre Confessore, che rie-

scono a vedere, ancora, qualche goccia di sangue uscire dalla ferita. Poi, il Crocifisso viene ripreso dalla

Tartaglino e rimesso al solito posto, sull'inginocchiatoio, in camera sua, dove è controllato dal Superiore

dellI'Istituto di S.Chiara, informato del fatto. Costui raccomanda a tutti di osservare il più scrupoloso silen-

zio, mentre la Tartaglino, il 16 agosto, va ad Isola d'Asti, ospite della famiglia Ivaldi . Il Crocifisso viene cu-

stodito dalla Signora Mortera, che lo mette nel guardaroba della sua camera.

Il giorno 20 settembre, la Tartaglino ritorna in Istituto e, come spinta da una voce interna, rivela l'accaduto

alla Suora Assistente. Sette giorni dopo, il 27, Maria apre il guardaroba e, alla presenza di quella Suora,

vede il Crocifisso grondare  sangue. Lo prende, lo mette sul letto e manda a chiamare la Madre Vicaria,

con quattro Sacerdoti della Casa, come testimoni ; tutti si inginocchiano e pregano, recitando cinque Pater

alle piaghe di Nostro Signore. Il Vescovo di Asti, Mons. Umberto Rossi, informato degli eventi, fa esamina-

re alcune crosticine di sangue coagulato, all'Istituto di Medicina Legale dell'Università di Torino : il respon-

so che viene inviato è che si tratta effettivamente di sangue umano, senza ombra di dubbio. Poi, il Croci-

fisso viene sottoposto a radiografie e radioscopie, da parte di due specialisti, Ferrante Capra e Teobaldo

Pecchio, i quali sentenziano :"  L'ESAME RADIOGRAFICO, COMPLETATO DA UNA RADIOSCOPIA,

PERMETTE DI AFFERMARE CHE, NELL'INTERNO DEL CROCIFISSO IN QUESTIONE, NON ESISTO-

NO CAVITA' ATTE A CONTENERE QUALSIASI SOSTANZA, E TANTO MENO SANGUE, ED ANCORA

CHE NON ESISTONO SEGNI DI FORI CHE COMUNICHINO, ED ABBIANO COMUNICATO, CON L'IN-

TERNO ":

Oltre a queste analisi, il Vescovo, in base alle vigenti leggi ecclesiastiche e alle direttive avute,convoca il

Tribunale Ecclesiastico Diocesano, al quale  dà ampio mandato ed espresso incarico di fare tutte le inda-

gini necessarie per appurare  la verità dei fatti. Vengono, così, interrogati ben 17 testimoni : 7 Sacerdoti,

6 Suore e 4 laici, di cui la mamma di due sacerdoti missionari Oblati, due amiche della Tartaglino e la

Tartaglino stessa. Il processo si conclude il 23 febbraio 1934 con la dichiarazione di Mons. Rossi, il quale 

stabilisce che : "  LA VERITA' ASSOLUTA DEI FATTI E' PROVATA DALLE TESTIMONIANZE, NUMERO-

SE E INCONTROVERTIBILI, RACCOLTE SOTTO IL VINCOLO DEL GIURAMENTO E CON LA PIU'

SCRUPOLOSA ATTENZIONE, DA DUE PROCESSI: UNO, FATTO DAL REV.SUPERIORE DEGLI OBLA-

TI, PADRE MARTINO, L'ALTRO , DALLA NOSTRA CURIA VESCOVILE.  EMERGE, QUINDI, IL GIUDI-

ZIO CHE SI TRATTA DI MIRACOLO E DI FATTO SOPRANNATURALE, UNA GRANDE GLORIA  E UNA

GRANDE MISERICORDIA PER LA CONGREGAZIONE DEGLI OBLATI DI S.GIUSEPPE, PER LA CITTA'

E PER LA DIOCESI DI ASTI ":

Venerdì 9 marzo A.D. 1934, il Vescovo stesso intronizza solennemente il Crocifisso prodigioso nel Santua-

rio di S.Giuseppe, alla presenza di circa 10.000 persone, provenienti da Asti, dalla Diocesi, dal Piemonte e

da molto più lontano. Il Santuario di S.Giuseppe diventa, così, la mèta di numerosissimi pellegrini ; non di-

mentichiamo che si sta chiudendo l'Anno Santo, per cui la gente, andando a Roma o tornando, passa da

Asti a venerare il Crocifisso che ha emesso sangue più volte. I confessionali sono presi d'assedio e avven-

gono tantissime conversioni : uno spettacolo di fede mai visto prima d'ora !  Tutta la stampa, italiana ed

estera, ne parla : Asti piomba al centro del mondo !  Maria Tartaglino è terrorizzata dalla celebrità che il

suo Crocifisso le ha procurato, vorrebbe sparire, pensa, addirittura, di farsi ricoverare al Cottolengo di To-

rino, per essere totalmente ignorata ; vuole diventare, ogni giorno di più, vittima con il Signore ! Chi prova

veramente un'immensa gioia è Padre Martino, il Rettore Maggiore degli Oblati, una gioia intima e profonda

per il dono singolare che Dio ha fatto alla sua Congregazione.

Ma, come succede in ogni tempo, per diversi motivi, il " Crocifisso " da fastidio a qualcuno......!  Vi sono

uomini che rifiutano Cristo  e Cristo Crocifisso, uomini che, per dirla con lo storico Paolo Risso,"..a mal più

che a ben usi...", si muovono per fare sparire quell'immagine conturbante,definita una colossale burla....!!

E, come fra gli Apostoli di Gesù ci fu un Giuda che lo tradì, così, anche nella vicenda del Crocifisso di Asti,

ci furono coloro che tradirono e fecero la parte peggiore !  Il 24 aprile, arriva in città, inviato dal S.Uffizio di 

 Roma, un padre carmelitano, Lorenzo di S.Basilio, come Visitatore Apostolico presso il Santuario di S.Giu-

seppe, per occuparsi personalmente del Crocifisso. Padre Martino lo accoglie con rispetto e umiltà ma lo

dissuade dal togliere il Crocifisso dal Santuario ; purtroppo, il 6 maggio, di notte, il Crocifisso viene ritirato

dal Santuario, senza che, nè il S.Uffizio, nè il Visitatore, avessero in mano la sentenza motivata emessa

dal Tribunale Ecclesiastico di Asti. In quel frangente è presente tutta quanta la Comunità degli Oblati, che

prega e piange ; poi, il Crocifisso, rimosso, viene portato nella Curia Vescovile. Il 4 luglio del 1934, Mons.

Rossi comunica alla Diocesi che il S.Uffizio ha avocato a sè l'esame e il giudizio definitivo sul prodigio del

sanguinamento e affida il Crocifisso, con alcuni oggetti e uno scritto di Maria Tartaglino sulla Mistica, ad un 

altro inviato speciale del S.Uffizio, Mons. Dal Piaz, che li porta a Roma. Inoltre, sempre il Vescovo, ordina

che in S.Chiara vengano distrutte le immagini e i libri riguardanti il Crocifisso....! Così, nel cortile dell'Istituto,

viene acceso un enorme falò che brucia le cose suddette, fra l'indicibile dolore di tutti, in specie , di Maria

Tartaglino e di Padre Martino. Nello stesso tempo, viene proibito a Don Botti, Confessore della Tartaglino,

a Padre Martino e al Canonico Barosso, Rettore del Santuario della Madonna del Portone, di occuparsi

della direzione spirituale  di Maria e di avere, con lei, alcuna relazione ; non possono nemmeno andare a

salutarla per l'ultima volta...!  La stessa Tartaglino viene accusata di essere una psicopatica in preda a cri-

si isteriche e di aver, in questo modo, " inventato " l'episodio del sanguinamento ; ma l'accusa viene smen-

tita dal certificato medico emesso da una Commissione di Professori che l'hanno visitata già il 19 marzo

1934, dichiarandola del tutto sana, normale e di giusto equilibrio. In seguito, si viene a sapere che al S.Uffi-

zio era stato mandato un certificato  falso.......!  Perchè....?

La partenza del Crocifisso per Roma è seguita da una serie di eventi  sfortunati per i testimoni della verità:

infatti, la Tartaglino è vittima di ingiurie, calunnie e infamie, lo stesso avviene per i Padri Giuseppini, che ,

anzi, sono accusati di aver inventato la storia del sanguinamento per far fronte a difficoltà economiche e

salvare, così, il bilancio della Congregazione, Don Botti è inviato, come Vicario Foraneo, nella Parrocchia

di Rocca d'Arazzo, il Rettor Maggiore, Padre Martino subisce l'onta della rimozione da Rettore, nel 1938,

subito dopo la sua rielezione e senza un motivo plausibile...!  Maria Tartaglino  lotterà, sino alla morte,cer-

cando di riportare ad Asti il suo Crocifisso, confortata in ciò anche dall'amico di fede e preghiera,Padre Pio,

col quale condivise alcune bilocazioni. Il Crocifisso, frattanto, emise sangue , in diverse riprese, anche a

Roma, come ebbero ad assicurare alcune persone degne di fede come S.Luigi Orione....!  Purtroppo, nono-

stante le battaglie sostenute da  Padre Martino, prima, e da Padre Alberto Chilovi, poi, quel Crocifisso non

è più tornato ; si immagina che sia riposto in qualche magazzino del S.Uffizio, insieme ad altri oggetti sa-

cri, di vario genere....!  Nel mese di marzo 2014, il Crocifisso Miracoloso è stato visto, da alcuni religiosi,

esposto in un armadio situato nella Sala Benedetto XVI°, in Vaticano..... !

 

Oggi, il vessillo della battaglia è passato nelle mani degli Amici di Maria Tartaglino, il cui motto, solenne,

" NIHIL DIFFICILE VOLENTI ! ", è sicura garanzia di vittoria, anche perchè Maria Tartaglino stessa ce lo

ha promesso : " IL CROCIFISSO RITORNERA'  E SARA' UN TRIONFO GRANDE !!! " .