A   SOMIGLIANZA DI CRISTO NELLA PASSIONE .

 

Maria Tartaglino ardeva dal desiderio di rendersi simile al suo Amore sofferente per cooperare, insieme con

Lui, alla salvezza dei peccatori, ed era ricorsa, per questo, a strumenti vari di penitenza, flagellando a san-

gue le sue carni innocenti. Aveva ben compreso il significato della Passione di Gesù e le parole della Sacra

Scrittura : "....senza spargimento di sangue non vi è perdono...".

Il Padre spirituale, Don Botti, d'accordo con i Superiori, saggiamente, le aveva tolto gli strumenti di peniten-

za, con i quali ella si sarebbe, di certo, rovinata del tutto quella poca salute che ancora le rimaneva ; non

glieli avrebbe restituiti, nè le avrebbe permesso di procurarsene degli altri. Nemmeno Gesù, a cui ella si era

direttamente rivolta, le aveva dato il permesso, perchè esigeva, da lei, l'obbedienza ai Superiori. Allora,

Maria si rimise al volere del Signore, pregandolo che agisse Lui....

E  Gesù non mancò di agire da par suo, con la sua mano divina, pur lasciando che il Padre Spirituale faces-

se la sua parte. Arrivarono, così, le Stigmate !

Nella comune agiografia cristiana, la parola " stigmate " passò ad indicare le piaghe della Passione e Croci-

fissione di Cristo, soprannaturalmente riprodotte nelle carni di quei Santi che l'Eterno Padre volle simili al

Suo Divino Figliolo, non solamente nell'intimo dello spirito, ma anche esternamente, nel corpo.

Maria Tartaglino cominciò ad avere le Stigmate nella notte del 31 dicembre 1925,  mentre,dalle ore 23

alle 24, faceva l' Ora Santa, con altre persone, nella Cappella delle donne, all'Ospizio di S.Chiara. Era il gio-

vedì precedente il primo venerdì del mese ; verso le 23,30 ella svenne ed andò come in estasi. Fu portata

nella camera attigua e si riprese ; quindi, ritornò in Cappella per completarvi l'Ora Santa. Fu allora che le

si aprì il costato, nella direzione del cuore, e venne fuori sangue ! L'apertura del costato, con l'emissione

di sangue, si rinnovò il 2 gennaio 1926, Festa del SS.Nome di Gesù, alle ore 6,30 circa, dopo aver fatto

la S.Comunione. Maria mascherò la cosa, dicendo di avere un ascesso al fianco, che le si era aperto e che

emetteva, insieme al pus, anche sangue.

Nessuno si accorse di questo avvenimento, tranne la sua confidente ed amica, Suor Elisa Piacentino, la

quale deve aver scritto e narrato ogni cosa a Don Botti ; costui, infatti, incaricò espressamente la Suora di

osservare le ferite che si producevano, segnando, volta per volta, su un quaderno, le particolarità degne di

nota, con le rispettive date. In seguito, le Stigmate comparvero anche alle mani e ai piedi.

Questi segni della Passione di Gesù si manifestavano esteriormente nei giorni di venerdì e, più marcata-

mente, nei primi venerdì del mese e nel Venerdì Santo, nelle Feste del S.Cuore, del SS.Nome di Gesù,

del Preziosissimo Sangue, della S.Croce e dell'Immacolata Concezione. Esse durarono lo spazio di oltre

9 anni,  in forma visibile ; poi, continuarono, in forma invisibile, ma con tutte le sofferenze, fino alla morte

della Tartaglino, nel 1944.  Ella aveva insistentemente supplicato il Signore di rendergliele occulte e il Si-

gnore la esaudì, nella Festa dell'Assunzione del 1934, assicurandola, inoltre, che, per l'innanzi, più niente

sarebbe avvenuto in lei che potesse dare nell'occhio alla gente. Durante l'Ora Santa del 9 aprile 1936, il

Signore voleva nuovamente aprirle la ferita del costato, ma lei lo scongiurò a non fare ciò, non volendo

dare spettacolo di sè ; allora, Gesù l'accontentò.

La ferita al costato, a volte, assumeva connotazioni particolari : Suor Piacentino estraeva pezzuole e ba-

tuffoli di cotone che riportavano la forma della Croce o la lettera " G ", come avvenne nel 1928, nel 1929,

nel 1930 e nel 1932.

Maria Tartaglino, aveva, inoltre, il sudore di sangue al capo e alla fronte, simile a quello che ebbe Gesù

nel Getsemani. Il sangue usciva fuori a goccioline, come se vi fossero tanti piccoli fori da cui sprizzasse ;

poi, il sangue disseccava sotto i capelli, sul cuoio capelluto. Ovviamente, stava molto attenta a nasconde-

re tali manifestazioni ; infatti, pur dormendo nel dormitorio comune, aveva una tenda attorno al letto, Al

mattino, si alzava un po' prima delle altre e, senza farsene accorgere, si lavava accuratamente il viso e la

fronte, tenendo sempre a a disposizione una catinella d'acqua sotto il letto. Don Botti conservava, tuttavia,

delle cuffie insanguinate che ella portava in tali circostanze.

Comparve, pure, alla Tartaglino, una larga piaga, con tumefazione alla spalla sinistra, come quella che eb-

be Gesù, a causa del peso della Croce, nella salita al Calvario. Il venerdì 3 aprile 1936, soffrì il dolore della

coronazione di spine ; il capo, il collo e la spalla sinistra le dolevano atrocemente. Il 18 giugno 1935, Don

Botti notò, nel mezzo della fronte di Maria, una spina, simile ad un tumorino di carne, assai dolorosa alla

pressione.

Le Stigmate e tutti questi segni sanguinosi comparivano di notte, duravano circa 24 ore e poi, nella notte

successiva, sparivano senza traccia alcuna ; Maria portava i mezzi guanti alle mani, motivando che esse

le dolevano a causa di mali e disturbi particolari, camminava a passi un po' lenti, cercando di mostrarsi di-

sinvolta, nonostanta il gran dolore.

Le sofferenze da lei provate, di solito, iniziavano, con il parallelo storico-soprannaturale cui abbiamo accen-

nato in precedenza, con la partecipazione all'agonìa di Gesù nel Getsemani, nelle sere del giovedì, specie

se precedevano i primi venerdì del mese, dalle ore 23 alle ore 24, per terminare, poi, con la morte di Cristo

in Croce. Fin dal pomeriggio del giovedì,verso le ore 16-17, Maria cominciava a provare tedio,tristezza e

affanno, con un crescendo continuo sino alle 24 ; a volte, alle 23, con grandissimo sforzo, barcollando, ten-

tava di mettersi in ginocchio sul letto, con la schiena ricurva e il capo e le braccia addossati ai cuscini. In

tale posizione entrava in estasi dolorosa altissima, parlando e pregando in conformità della scena della

Passione cui assisteva. Con tale scena, spesso, erano connesse, nella visione,altre scene di peccatori e

di peccati, per i quali ella espiava e chiedeva pietà, pronunciando parole e frasi in tal senso. Dopo le ore

24, le sofferenze rallentavano e cessavano, dandole, così, la possibilità di avere un po' di sollievo ; talvol-

ta, però, la visione proseguiva in tutte le fasi della Passione e arrivava al culmine dell'intensità alle ore 15,

momento dell'agonìa e della morte di Gesù. Allora, lei assumeva l'aspetto di una persona agonizzante,

sollevava le braccia e le teneva distese in forma di croce, recitando le parole di Gesù prima di morire ; do-

po le ore 15, lasciava cadere le braccia sul letto, reclinava il capo e giaceva come morta. Quindi, dopo un

certo tempo, rinveniva dall'estasi, passando come da morte a vita, sebbene estremamente spossata.

 

 

 

 

    TESTIMONIANZA DI SUOR ELISA PIACENTINO SULLE SOFFERENZE DI MARIA TARTAGLINO.

 

 

In quali parti del corpo soffrì MarIa Tartaglino, lo scopriamo, in questo capitolo, dalle autentiche parole di

Suor Elisa Piacentino, incaricata da Don Placido Botti, Confessore della Mistica, di controllarne i fenomeni

che avvenivano su di lei. 

Ecco cosa ci dice Suor Elisa :                      

                                                                             CUORE       

"  Oggi, 3 dicembre 1926, Primo Venerdì del mese, potei verificare il doloroso fenomeno sul cuore di Ma-

ria Tartaglino : carne viva, viva, quasi piangente sangue e acqua. Qui si era aperta una piaga......

Nel Giovedì Santo del 1927, sentì come un carbone acceso trapassarle il cuore ; sul cuore apparve una 

piaga in forma perfetta di croce. Una spada di fuoco l'aveva attraversata da sinistra a destra e vi era una

piaga, in forma di croce, larga 3 centimetri e lunga almeno 7.... Nella parte destra, invece, vi era una pia-

ga perfettamente rotonda, della grossezza di un'ostia. Veramente, l'aspetto ricordava quello di un cuore

sanguinante, sormontato da una croce e ferito nel centro ; secondo quanto mi disse Maria, per la violen-

za del dolore, il suo cuore, già la sera prima. emetteva sangue e il liquido, che le inzuppava gli indumenti,

colava lentamente verso la punta inferiore....!

Il 3 maggio 1928, Festa della S.Croce, vidi nitidamente la carne con profonde venature sanguigne e una

distintissima croce sopra di essa... La Tartaglino mi disse che un coltello l'aveva penetrata nel petto dal

lato sinistro, uscendo dal lato destro, ove era rimasta, pure, l'apertura della ferita.

Il 3 gennaio 1932, la piaga si riaprì, poichè fu nuovamente colpita dal coltello di fuoco che l'aveva già feri-

ta le altre volte, ma, adesso, quel coltello, a detta di lei, continuava ad allargarle  la piaga.... ".

 

                                                                    MANO  DESTRA.

"Il Primo Venerdì del mese di luglio del 1927, vidi la mano gonfia, proprio al centro del dorso, di circa

3,5 centimetri di diametro, con una crosta, nel mezzo del gonfiore, di circa 1,5 centimetri di spessore.

Nel  palmo della mano, proprio in precisa corrispondenza alla crosta del dorso, vi era una ferita aperta

di 1 centimetro di diametro, rotondeggiante, tutta gonfia e rossastra, dalla quale usciva sangue a iosa !".

 

                                                                      MANO  SINISTRA.

" Proprio nel mezzo del dorso, notai come una scottatura, di forma rotonda,con carne viva e sanguinolen-

ta, di circa 1,5 centimetri di diametro. Nel concavo della mano, in corrispondenza esatta al dorso, vi era

come un buco, più stretto, simile per grandezza, da cui colava sangue vivo e continuo....! ":

 

                                                                              PIEDI.

" Sul collo del piede sinistro, dove contempliamo i chiodi del Crocifisso, vi era una piaga, non più larga di

una monetina, carne viva da cui usciva un umore liquido e umido come acqua. Il piede destro era identi-

co, nella forma e nel luogo, all'altro. Queste piaghe ai piedi si erano così esacerbate, che, non potendo

più reggere alla veemenza del dolore e del fuoco, dovette immergere i piedi in un catino d'acqua per rin-

frescarli alquanto. In occasione dei primi venerdì del mese, da queste piaghe usciva molto sangue....!".

 

                                                                 SPALLA  SINISTRA .

" Il dolore, che Maria Tartaglino provava alla spalla, era indicibile !  A solo un centimetro dalla gola verso

la spalla, mi si presentò, tutta agglomerata, la pelle già in suppurazione.... lasciando tutta la parte orizzon-

tale della spalla perfettamente scorticata....! Tutta la spalla, nella parte superiore, o, per lo meno, un 10-15

centimetri fino più sotto al circolo della gola, estendendosi all'insenatura del braccio, è tutta una piaga....!".

 

                                                                   SPALLA  DESTRA .

" Ho veduto la spalla destra di Maria piagata profondamente ; questa piaga ricopre tutta la sommità della

spalla e si allarga, scendendo per qualche centimetro di diametro. Si presenta come se la violenza del

male le avesse bruciata tutta la pelle, lasciandole scoperta la carne viva, secernente un umore tipo acqua

e sangue " .

 

                                                                     FIANCHI  E  RENI

" Quando, una volta, Maria Tartaglino venne nella mia camera, le domandai in quale parte del corpo era

piaciuto al Signore ferirla e lei mi rispose  che provava un dolore continuo e violentissimo nei fianchi e

alle reni. Vidi, allora, i fianchi e notai che si era formata , su tutti e due e nel medesimo posto, una piaga,

larga come un'ostia : la pelle era come arsa e la carne viva era di color rosso scarlatto " .

 

                                                                                TESTA .

" Aveva dolori acutissimi ! Mi feci delineare, allora, con la sua mano, quella corona di dolore che le cinge

il capo e, guardando bene tra i capelli, in tre distinti luoghi, osservai come tre croste, grosse come il pomi-

no di una spilla, ed una era ancora sanguigna....  In 7 diversi punti ho visto del sangue e piccole piaghe,

tre specialmente, proprio disposte a foggia di corona,  tra la fronte e i capelli, da cui colavano gocce di san-

gue . Durante l'Ora Santa della sera del giovedì, dalla testa era uscito abbondante sangue che le aveva

intriso tutta la cuffia, che le conteneva i capelli, e che si era sparso sul guanciale. Maria Tartaglino portava

il capo piagato in guisa di corona, in modo ben distinto e sanguinolento ! " .

 

                                                                 GINOCCHIO  SINISTRO .

" Vidi, anche qui, un'altra piaga aperta e abbastanza profonda....!  Maria non mi diceva nulla o mi sottovalu-

tava l'entità della ferita, la quale si apriva tutti i Primi Venerdì del mese e le vigilie delle solennità maggiori.

Poi, Maria mi disse pure che la piaga compariva  durante l'Ora Santa e, alle volte, anche al ginocchio con-

trolaterale ; in una di queste occasioni, le guardai  entrambe. Pareva che un rude martello le avesse

picchiate, portando come lo stampo della percossa ricevuta...." .

 

                                                                   GOMITO  DESTRO .

" Vidi una piaga, aperta e sanguinolenta, estesa circa 1,5 centimetri, che comparve il Primo Venerdì del

mese di marzo del 1927 " .

 

                                                                           VOLTO .

" Maria Tartaglino aveva pregato e lottato tanto, affinchè nulla apparisse delle sue straordinarie sofferenze,

sofferenze simili, in tutto e per tutto, a quelle patite da Nostro Signore nella Passione !  E, tra queste pene,

non poteva mancare il segno dell'orrendo schiaffo , ricevuto da Gesù, in casa del Sommo Sacerdote Caifa.

Gesù, però, esaudì la Tartaglino ; certo, lei sentì la forza del dolore, e avrebbe dovuto presentare la sua

guancia tutta livida e ammaccata, ma io non vidi niente di tutto questo ! Solamente, Maria mi fece vedere,

da parte, accuratamente conservato per me, un dente, cadutole per la violenza dell'atto, ed io notai, nella

bocca, la fossetta donde si era staccato,  nera e come bruciata..... ! " .